Ci sono ancora pepite d’oro in Italia?


Nel mio libro “Pepite d’oro in Italia” ho voluto approfondire COME e DOVE cercare e trovare le pepite d’oro nel nostro paese. Questo tipo di disciplina è solo agli albori in Italia. Infatti, spesso i cercametalli sono strumenti utilizzati nella ricerca di oggetti metallici dimenticati nei boschi oppure di monete e gioielli lungo le spiagge.

Lo sapevate che i metal detector potrebbero trovare anche le pepite d’oro naturali?

La seguente immagine vi porterà direttamente al libro, nel quale vi spiego tutto ciò!

In questo articolo invece voglio approfondire con voi alcuni dei contenuti che troverete nel mio libro! 

Ci sono ancora pepite d’oro in Italia?

La risposta è assolutamente SI! La vera sfida è trovarle però. Infatti, parlando del Piemonte, moltissimi sono i rii ed i fiumi ancora ricchi di minute pepite d’oro. Queste si aggirano sui pochi decimi di grammo in peso e solo raramente si possono ritrovare pepite di grandi dimensioni (diversi grammi). Alcune pepite d’oro hanno un peso variabile anche di decine di grammi ma sono dei casi eccezionali. Queste pepite d’oro hanno un’origine spesso controversa come vedremo in seguito ma la realtà dei fatti è che ancora possibile trovarle nel 2020!

Ecco una pepita d’oro trovata durante le mie ricerche nel 2020.

 

Quale dimensione e peso possiedono?

Le pepite d’oro che ancora oggi vengono ritrovate sono per la maggior parte di pochi decimi di grammo in peso (di solito sotto il grammo quindi), ed hanno una purezza tendenzialmente elevata (maggiore del 70% in peso). Arrivano ad assomigliare come volume ad un nocciolo di pesca, piuttosto che ad una mandorla. All’interno queste pepite d’oro possono contenere ancora tracce del quarzo idrotermale, il quale era già presente nelle mineralizzazioni erose lungo le Alpi. Alle volte, vi sono evidenti tracce di solfuri, anch’essi presenti già all’origine dell’oro nativo. Molto interessanti sono invece le incrostazioni superficiali. Infatti, dovete pensare che le pepite d’oro mostrano dei veri e propri “crateri” lungo la loro superficie. Questi non sono altro che le sedi di antichi minerali, ora erosi, alterati chimicamente e rimossi. Oppure sono il prodotto degli urti dovuti al trasporto fluviale per esempio. In ogni caso, queste incrostazioni sono di solito ossidi ed idrossidi di ferro e manganese e si sono prodotte durante l’esposizione delle pepite d’oro all’ambiente. Come vedremo in seguito potrebbero avere importanti implicazioni!

 

Le pepite d’oro italiane sono molto interessanti da studiare! E’ possibile capire la loro origine e che cosa il trasporto fluviale ha provocato!

Come si possono trovare?

Le pepite d’oro in Italia si possono cercare con gli strumenti consentiti dalla legge. Faccio l’esempio del Piemonte. E’ possibile solamente utilizzare strumenti e tecniche tradizionali e manuali. In questo contesto il metal detector rientra secondo l’ufficio minerario. Quindi è consentito eseguire questa ricerca con uno strumento elettronico come il cercametalli. Ciò fornisce un buon punto di partenza. Per esempio, lungo i rii di montagna è facilitata la ricerca della fessura migliore, dove potrebbe essersi depositata una o più pepite d’oro nel passato. In ogni caso, questa è una ricerca che bisogna affrontare dal punto di vista multidisciplinare. Cioè bisogna saper lavare il sedimento aurifero al piatto (tecnica chiamata panning), saper scegliere la fessura migliore del bedrock e capire come estrarre tutto il sedimento intrappolato (tecnica chiamata crevicing). Le varie tecniche citate le ho già trattate nel libro intitolato “Oro”, mentre nell’ultimo libro intitolato “Pepite d’oro in Italia”, ho voluto approfondire come usare il Metal Detector per avere un vantaggio sostanziale nell’individuare le fessure aurifere!

 pepite d'oro italiane

Le più piccole pepite d’oro che abbiamo trovato con il nostro metal detector pesavano 0.07 grammi! Veramente pochissimo. In ogni caso, sentirete più facilmente pepite pesanti almeno 1 decimo di grammo in sù. Nell’immagine vi sono due minute pepite dal peso circa di 2 decimi ognuna.

Come si formano queste pepite?

Nel libro ho affrontato a più riprese questo argomento ed in realtà non vi è una chiara risposta. Spesso le pepite d’oro le troverete nei paraggi delle miniere d’oro oppure di ferro, dove non era redditizio o nota la presenza del metallo prezioso. In questo caso specifico, è facile collegare le vene d’oro alla presenza delle pepite. Semplicemente, nel tempo le vene d’oro vengono erose e l’oro presente viene diffuso nei sedimenti rossicci vicini alla miniera. Talvolta invece si trovano le pepite d’oro molto lontano dalla loro origine a causa dell’attività passata di ghiacciai e fiumi. In questo ultimo caso, rimane complesso comprendere la loro origine e storia. Molto interessante è la teoria secondo la quale potrebbero essere stati i batteri a formare le pepite d’oro! Noti studi australiani dell’ultimo decennio hanno messo in evidenza come potrebbero essere proprio le colonie di questi micro-organismi a permettere nel tempo la formazione di grandi pepite d’oro (come in Australia forse?).

Se volete approfondire come i batteri formano le pepite d’oro, ecco il video in cui ne parlo!

 

Epilogo

Concludendo questa breve carrellata dei contenuti racchiusi nel mio libro, chiudo dicendo che come già altre volte in passato rimango sempre galvanizzato quando riesco ad applicare una nuova tecnica o strumento nella ricerca dell’oro. Al momento attuale, questa disciplina sta sempre più prendendo piede a livello amatoriale ed è importante il rispetto delle normative vigenti e la sostenibilità ambientale della ricerca stessa. Il Metal Detector non inquina e non serve per lavare ingenti quantità di sedimenti a bassa concentrazione d’oro. Serve invece a “cecchinare” quale fessura potrebbe contenere la pepita d’oro tanto sognata. Si cercherà molto, si scaverà poco. Ricordate inoltre di non abbattervi perché l’oro è raro ed è difficile da trovare. Al contempo i fiumi sono zeppi di spazzatura metallica.

Sarete dei pionieri ma riuscirete nella sfida di trovare le vostre prime pepite d’oro?

Fatemelo sapere alla mia email (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

 

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