Scavi e trincee alla ricerca di oro alluvionale

Come fare prospezione e come raccogliere? Guardiamo insieme alcuni buoni e cattivi esempi. 

L’estrazione amatoriale delle ghiaie aurifere lungo le "punte" per la raccolta dell’oro alluvionale può generare nel tempo grandi depressioni e trincee. Il corso d’acqua durante le piene tende naturalmente a chiudere e ripristinare queste depressioni ma fino a quel punto possono essere pericolose per i cercatori, i turisti e animali selvatici. 

 

I grandi massi

La presenza di massi di grandi dimensioni (trovanti) e la loro stabilità precaria può essere uno dei principali rischi. Fate sempre attenzione a non scavare sotto o nei pressi in modo da renderli instabili. Per quanto possibile lavorate in sicurezza, potrebbe arrecarvi molto danno altrimenti. La fotografia sopra illustra un caso di raccolta d’oro molto pericolosa per gli operai e sarebbe da evitare.

 

Gli orizzonti auriferi

La trincea nell'esempio sotto si estende in profondità di circa 80 centimetri ma in genere non si superano i 40 centimetri. Diversi orizzonti auriferi sono presenti. Sono le località dove l'oro si concentra (uno ogni circa 20-30 cm). La raccolta interessa tutti questi orizzonti e il sedimento (tendenzialmente sterile) presente tra gli orizzonti. E' da notare come i massi di maggiori dimensioni sono stati accantonati sopra al margine dello scavo e potrebbero franare e ferire il cercatore, il quale sta lavorando infatti nella porzione opposta, meno rischiosa e più sicura. Il fronte di coltivazione, cioè la porzione dove si stanno estraendo le ghiaie aurifere, è processato per mezzo di una pala e successivamente il sedimento viene setacciato. Si tende a diminuire il più possibile il sedimento durante il setacciamento ma senza perdere oro! 

Il fronte di coltivazione può venire "indebolito" buttando sopra l'acqua presente al fondo dello scavo e quindi viene raccolto il sedimento risultante con la pala. Lavorare in estese trincee o depressioni profonde può portare a rischi non indifferenti per i cercatori d’oro, i quali devono sempre stare molto attenti alla propria sicurezza. Nella fotografia sotto oltre al possibile franamento dei margini dello scavo per il peso dei massi, si potrebbe scivolare e cadere in acqua facilmente. Non solo si rovina la giornata di ricerca ma ci si potrebbe far molto male! E' sconsigliato in questi casi spostare il pietrame di maggior dimensione sui margini dello scavo, imponendo un maggior peso e quindi aumentando il rischio di franamenti.

Dopo il disgaggio dei massi più grandi, si raccoglie il sedimento con la pala e lo si pone nel setaccio. Il ghiaietto aurifero rimanente si conserva nel secchiello in attesa del lavaggio.

 

Il ghiaietto presente tra i ciottoli è l'obiettivo del cercatore d'oro, il quale però per estrarlo dovrà rimuovere i ciottoli ed in generale setacciare il sedimento con la maglia della rete adatta (di solito 1 centimetro).

 

Il "fondale" argilloso

 

Alle volte ma non sempre, i sedimenti fluviali in pianura poggiano su un substrato argilloso (es. Rivarolo Canavese). L'oro si raccoglie principalmente negli orizzonti presenti nei primi 30 centimetri sopra l'argilla. E' importante pulire meticolosamente il substrato per ritrovare tutto l'oro presente nei sedimenti superficiali.

Le trincee di scavo potrebbero anche non essere molto profonde e quindi più sicure e con minori rischi per la salute e per la sicurezza dei cercatori d'oro. Trovare un "fondale" argilloso come nelle figure sopra e sotto sancisce la base del deposito ricco d’oro. 

 

Come non scavare

L’esempio sopra mostra un errato sviluppo dello scavo. I massi sono stati accantonati a lato per aprire la depressione, non solo coprendo porzioni ancora non esplorate e ricche d'oro ma approfondendo lo scavo ulteriormente son possibili franamenti dei lati dello scavo con pericoli per la sicurezza.

 

Come scavare

 

Si illustrano ora alcuni consigli su come gestire al meglio uno scavo alla ricerca di oro alluvionale in un deposito fluviale.


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